Storia dell’Hotel Savoy

La storia del Savoy ebbe inizio negli anni Sessanta, sostenuta dal coraggio e dalla visione di Helmut Stuffer, padre dell’attuale proprietaria Nadia.

Rappresentante di vasetti di marmellata, sognava un suo hotel – e a soli 25 anni ebbe l’audacia di chiedere un prestito in banca. Il credito gli fu concesso: un fatto oggi inimmaginabile, ma allora, in un’epoca di crescita economica, le regole erano più flessibili. Dal nulla nacque così un hotel a 3 stelle con taverna, in un’impresa ad alto rischio, senza alcuna garanzia reale.

Già nel primo anno, però, il sogno rischiò di infrangersi: a causa di un errore edilizio la licenza per la stagione invernale non fu concessa, e ciò avrebbe significato la rovina economica. Ma il destino aveva un asso nella manica: in uno degli ultimi giorni d’estate, Helmut incontrò al Café des Alpes, dove lavorava come cameriere, l’allora Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini. Lì in vacanza a Selva, il Presidente desiderava solo bere qualcosa e godersi il sole; per Helmut, invece, fu l’ultima occasione. Raccontò la sua situazione, e Pertini lo ascoltò con attenzione, promettendo di occuparsene. Tre giorni dopo, Helmut aveva in mano la licenza – e poté tirare un sospiro di sollievo.

La taverna con 400 posti divenne presto famosa ben oltre la valle; persino la popstar austriaca Falco si esibì nella discoteca del Savoy. Fino al 2003 quel locale animò la vita notturna di Selva e dell’intera regione. Con il tempo, però, anche il turismo in Val Gardena cambiò. Con il passaggio a Nadia Stuffer e a suo marito Christoph Vinatzer, si aprì un nuovo capitolo: la famiglia Stuffer Vinatzer si concentrò sull’attività alberghiera e trasformò il Savoy in un elegante hotel 4 stelle superior, dove oggi ospitalità alpina, alta cucina e lifestyle italiano si fondono armoniosamente.

Oggi, accanto alla seconda, anche la terza generazione è già presente nell’attività, impegnata a modernizzare ulteriormente il Savoy e a trasmettere agli ospiti la propria passione per le Dolomiti.